Vecchi e nuovi totalitarismi – Massimo Recalcati

Propongo qui un interessante passaggio (pag 65) del libro di Massimo Recalcati: “Patria senza padri”, a cura di Christian Raimo, edizioni Minumim fax. Un libro di cui consiglio la lettura.

Intervistatore:…Non mi convincono mai i facili parallelismi tra il fascismo e il berlusconismo.

Racalcati: Penso che dovremmo partire dal distinguere un vecchio e un nuovo totalitarismo.
[…] C’è stato un tempo in cui il potere dell’Uno si è imposto contro la differenza singolare. E’ il tempo storico dello stalinismo, del fascismo, del nazismo, del maoismo. Dal punto di vista della psicanali possiamo interpretare tutti questi regimi come manifestazioni paranoiche del potere. Dobbiamo, cioè, leggerli attraverso la lente di ingrandimento della paranoia.

[…] La prima caratteristica del regime totalitario – paranoico è la centralità assoluta della Causa ideale, con la C maiuscola. Per esempio la causa della Razza, della Natura, della Storia…Si tratta di una Causa follemente ideale che sa mobilitare fanaticamente le masse.
[…] Potremmo subito chiederci chi mai tra i nostri politici, specie se rappresentanti del berlusconismo, potrebbe essere sfiorato dall’idea che per una Causa ideale si potrebbe mettere a rischio la propria vita! Sarebbe semplicemente impensabile.

Una seconda caratteristica del regime paranoico è la presenza del mito. In tutti i regimi totalitari ciò che sostiene la passione per la Causa è l’esistenza di un mito dell’Origine, il mito del ritorno alla grande Roma imperiale nel fascismo, il recupero delle radici ariane del popolo tedesco nel nazismo, il messaggio di redenzione del marxismo riletto follemente nello stalinismo…

La terza caratteristica è la valorizzazione della dimensione istituzionale. In ogni regime totalitario paranoico le istituzioni sono assai più importanti degli individui.

La quarta caratteristica è la fede nella esistenza di una verità assoluta. C’è una verità sulla Storia, una sola…

La quinta caratteristica è che nei regimi paranoici totalitari il legame sociale tra le persone è istituito verticalmente dalla identificazione delle masse al loro leader. La sua matrice è ipnotica.

La sesta caratteristica è che nel totalitarismo storico ogni identità si costituisce attraverso l’individuazione di un nemico radicale, di una minaccia, di uno straniero ostile.

E’ evidente che c’è un capovolgimento di segno tra il totalitarismo di ieri e quello di oggi. Se ho definito paranoica la vocazione fondamentale dei fondamentalismo storici, definirei perversa la vocazione dei neototalitarismi iperedonisti del nostro tempo in cui il berlusconismo mi pare essere un emblema.
Nei regimi totalitari di ieri domina la causa ideale, la Causa con la C maiuscola; oggi cosa domina? Domina lo screditamento di ogni ideale, la sua riduzione cinica a slogan pubblicitario.
In un modo raffinato si dice che nell’era post-ideologica, che di fatto è l’epoca del tracollo degli ideali, del tracollo delle Cause, dove al posto della centralità fanatica dell’ideale viene la potenza inumana dell’oggetto di godimento pulsionale: il denaro, il potere come strumento di affermazione personale, gli oggetti, il pullulare degli oggetti gadget che il discorso del capitalista promette e immette in modo illimitato sul mercato… Da una parte la Causa ideale e dall’altra il trionfo dell’oggetto di godimento di cui il denaro è il convertitore valoriale per eccellenza.

Abbiamo visto che nel regime paranoico totalitario al centro c’è l’universale, il grande corpo dell’universale. Nel regime totalitario perverso, nel neototalitarmismo dell’oggetto, al centro c’è invece l’individuo, esaltato come assoluto, contro ogni forma di universalità.
Quello che conta è il godimento cinico-pulsionale dell’individuale che è anti-istituzionale per definizione.

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