Qui alcune frasi liberamente tratte dal primo capitolo del libro di Cominelli (“La scuola è finita…forse”, edizione Guerini e Associati) di cui consiglio vivamente la lettura:
Per il sistema educativo nazionale fine dichiarato della scuola è quello dell’istruzione e della cultura. Per i ragazzi quello prevalente è la socializzazione tra pari.
A tutti la scuola appare come irreale, un mondo a parte, che poco o nulla a che fare ha con la loro vita.
La conoscenza cessa di essere la lunga avventura di una faticosa scoperta del mondo e della storia.
La scientia diviene tristitia, gli apprendimenti e le passioni sono divenuti tristi. Al loro posto emozioni puntiformi provocati dall’impatto contingente e casuale con il mondo. Perciò la conoscenza perde senso, le discipline diventano prigioni del tempo di vita invece che sentieri verso la pienezza del mondo e della vita
La vita perde senso, la scuola perde senso.
Se l’Essere è il Nulla e se non è conoscibile, non c’è nulla da cercare. Il desiderio di conoscere e l’atto di conoscere sono vani conati, avvolti da una nebbia scettica. Non resta che l’aggirarsi nel labirinto del proprio circolo ermeneutico, prigionieri della frode dialettica del relativismo, per il quale è verità assoluta che la verità sia relativa.
“Dio è morto” significa che la Realtà è morta. La Realtà cessa di essere un vincolo oggettivo, un confine con cui l’intelletto e la volontà si devono misurare, per divenire un campo di libera costruzione arbitraria, a disposizione dell’Io che si trova “al di là del bene e del male”.
Il mondo è un Lego, manipolabile secondo il desiderio; la storia scompare.
La percezione del tempo storico che le giovani generazioni esprimono appare perciò a loro unidimensionale: il tempo si dispiega davanti a loro come un immenso presente, un oceano senza onde e senza sponde, senza passato e senza futuro, da consumare qui ed ora, in modo bulimico e compulsivo.
Il nichilismo mina alla base l’impresa educativa, se questa consiste nell’accompagnare le giovani generazioni verso la storia del mondo.
Tuttavia il nichilismo non è invincibile, o si può accompagnare fuori dalle aule.
Lo fa notare Ratzinger nella Spe salvi. La storia degli uomini è storia di libere singolarità, che appaiono all’orizzonte del tempo con la caratteristica del “novum”, irriducibile nella sua essenza al passato che lo genera.