Nella sua concretezza e libertà, questo brano di Guareschi, tratto dal “Diario clandestino”,
esprime con rara potenza e immediatezza il valore della vera libertà del cuore dell’uomo, che nessuna
condizione nè morale nè fisica può permettersi di limitare e tanto meno di annientare
Signora Germania, tu mi hai messo tra i reticolati e fai la guardia perchè io non esca.
E’ inutile signora Germania: io non esco, ma entra chi vuole. Entrano i miei affetti, entrano i miei ricordi.
E questo è niente ancora, signora Germania: perchè entra anche il buon Dio e mi insegna tutte
le cose proibite dai tuoi regolamenti.
Signora Germania, tu frughi nel mio sacco e rovisti fra i trucioli del mio pagliericcio.
E’ inutile, signora Germania:tu non puoi trovare niente, e invece lì sono nascosti documenti d’importanza essenziale.
La pianta della mia casa, mille immagini del mio passato, il progetto del mio avvenire.
E questo è ancora niente, signora Germania.
Perchè c’è anche una grande carta topografica al 25.000 nella quale è segnato,
con estrema precisione, il punto in cui potrò ritrovare la fede nella giustizia divina.
Signora Germania, tu ti inquieti con me, ma è inutile. Perchè il giorno in cui, presa dall’ira,
farai baccano con qualcuna delle tue mille macchine e mi distenderai sulla terra, vedrai
che dal mio corpo immobile si alzerà un altro me stesso, più bello del primo.
E non potrai mettergli un piastrino al collo perchè volerà via,
oltre al reticolato, e chi s’è visto s’è visto.
L’uomo è fatto così, signora Germania: di fuori è una faccenda molto facile da comandare,
ma dentro ce n’ è un altro, e lo comanda soltanto il Padre Eterno.
E questa è la fregatura per te, signora Germania.
Giovanni Guareschi