Quando uscivi dalla porta sul retro di quella casa, da un lato trovavi
un abbeveratoio di pietra in mezzo alle erbacce.
(…)
Non so da quanto tempo stava lì. Cento anni. Duecento.
Sulla pietra si vedevano le tracce dello scalpello.
Era scavato nella pietra dura, lungo quasi due metri, largo suppergiù
mezzo e profondo altrettanto.
(…)
E mi misi a pensare all’uomo che l’aveva fabbricato.
Quel paese non aveva mai avuto periodi di pace particolarmente lunghi,
a quanto ne sapevo io.
(…)
Ma quell’uomo si era messo lì con una mazza e uno scalpello
e aveva scavato un abbeveratoio di pietra che sarebbe potuto durare diecimila anni.
E perché? In cosa credeva quel tizio?
Di certo non credeva che non sarebbe mai cambiato nulla.
Uno potrebbe anche pensare questo.
Ma secondo me non poteva essere così ingenuo.
(…)
E devo dire che l’unica cosa che mi viene da pensare
è che quello aveva una sorta di promessa dentro al cuore.
E io non ho certo intenzione di mettermi a scavare un abbeveratoio di pietra.
Ma mi piacerebbe essere capace di fare quel tipo di promessa.
È la cosa che mi piacerebbe più di tutte.
Cormac McCarthy, Non è un paese per vecchi